Slow Medicine: la medicina sobria, rispettosa e giusta
Parliamone a Trieste con il Dottor Andrea Gardini, cofondatore di Slow Medicine.
L’Associazione “Mosaico per un Comune Avvenire” organizza domenica 8 novembre alle ore 17:30 presso la propria sede in via Santi Martiri 8/d un incontro con il dottor Andrea Gardini, direttore dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara e tra i fondatori di Slow Medicine, per parlare della Medicina Sostenibile.
L’idea di Slow Medicine nasce dalla consapevolezza che le cure di buona qualità rendono sostenibile il sistema perché, oltre a essere appropriate, riducono gli spechi economici ed ambientali.
La medicina Slow rispetta i tempi della conoscenza reciproca, quelli della salute e della malattia, dell'accudimento e della cura. Rimette al centro dell'intervento di cura la relazione fra professionista sanitario e paziente, rendendoli entrambi attivi e cooperativi. Ricerca il giusto equilibrio fra l'uso di tecnologie e di terapie di efficacia dimostrata, il rispetto della persona curata e delle sue preferenze e l'attenzione alle risorse economiche e ambientali.
Una cura slow NON è una cura lenta ma è una cura che rinuncia alla frettolosità in nome dell'accuratezza e della riflessione; è tempestiva senza essere sbrigativa; utilizza l'ascolto e il dialogo uniti alla competenza clinica e all'uso appropriato delle tecnologie diagnostiche e terapeutiche.
Slow Medicine si impegna nella ricerca e nella sperimentazione di nuove pratiche per una cura più sobria, più rispettosa, più giusta.
Slow Medicine sostiene l'idea che “Fare di più non significa fare meglio”.
Il sovrautilizzo di esami diagnostici e trattamenti si dimostra un fenomeno sempre più diffuso e importante: da tempo è stato evidenziato che molti esami e molti trattamenti farmacologici e chirurgici largamente diffusi nella pratica medica non apportano benefici per i pazienti, anzi rischiano di essere dannosi.
La Slow Medicine punta sul fatto che una spinta all’utilizzo appropriato e senza sprechi delle risorse disponibili debba partire da una assunzione di responsabilità da parte dei professionisti della salute e in primo luogo dei medici, in alleanza con pazienti e cittadini.
Da ciò la prima connotazione di questa medicina: quella della ricerca di una cura “sobria”, cioè equilibrata e riflessiva.
La seconda connotazione, quella di “rispettosa”, si riferisce all’attenzione che chi cura deve avere nei confronti di chi viene curato: un’attenzione reciproca che diventi sempre più alleanza terapeutica.
La terza, “giusta”, si riferisce al fatto che è sempre bene fornire le cure più appropriate alle persone giuste, nel momento più opportuno; e che queste cure non possono che essere offerte a tutti gli esseri umani, con pari dignità di accesso alle cure migliori.
Quest'incontro rientra nell'iniziativa Domeniche in Bottega, un ciclo di incontri, eventi e laboratori gratuiti ed aperti a tutti promossi per creare momenti di aggregazione e di condivisione dove approfondire teorie e pratiche di cittadinanza attiva.